Il Nuovo Presepe

Il Nuovo Presepe della Cattedrale di San Martino è il frutto dell'8° centenario del primo Presepe della storia, commemorato l'anno scorso (2023). Questa tradizione è stata avviata da San Francesco d'Assisi nel 1223 in Italia, nella città di Greccio, in Umbria.

La serie di 26 figure in legno, scolpite in legno di tiglio e pino cembro, proviene dalla città di Ortisei (tedesco: St. Ulrich) in Alto Adige, nel nord Italia. Queste botteghe artigianali hanno realizzato anche l'intero arredamento neogotico della Cattedrale di San Martino, risalente alla fine del XIX e all'inizio del XX secolo, creando così un legame diretto tra il Presepe e il patrimonio della Cattedrale.

Le statue, ciascuna alta circa 40 cm in elegante stile barocco, sono state create nelle botteghe tirolesi durante la seconda metà del XX secolo. Questa opera, interamente realizzata a mano, è certificata da uno speciale attestato di autenticità.

La scena della Natività è ambientata nei primi anni della Bratislava moderna, mostrata attraverso una riproduzione di una veduta della città ad opera di Matthäus Merian (1630-1650), il cui originale è conservato nella Galleria nazionale slovacca. L'immagine mostra la Città Vecchia circondata dalla cinta muraria, con i campanili delle chiese che si stagliano tra le case, a simboleggiare che la gente della città aveva già abbracciato il Vangelo.

La scena della Natività sottolinea la realtà storica in base alla quale la nascita di Cristo ebbe luogo alla periferia di una città. Due parti della scena, la veduta di Bratislava e la Natività, sono collegate da tre figure: un uomo sdraiato a terra, un uomo che trasporta la legna in città e un uomo che guarda la scena della Natività. I ​​pastori e i Re Magi rappresentano i gruppi che, secondo il Vangelo, vennero ad adorare Gesù. I cantori di canti natalizi simboleggiano l'umanità che riceve il messaggio del Natale, mentre un uomo che tosa una pecora rappresenta coloro che non riuscirono a notare l'arrivo del Messia. Altri personaggi individuali, come una donna al pozzo o un uomo seduto su una panchina, completano la scena, con tutte le figure catturate in azione che manifestano l'emozione del momento.

Dal punto di vista artistico, spicca la figura di San Giuseppe, forse a testimonianza della speciale venerazione degli scultori per questo Santo, tradizionalmente raffigurato come un falegname. Un altro eccezionale risultato artistico è raggiunto dalla rappresentazione della Madonna e del primo dei Re Magi, entrambi inchinati davanti al neonato Gesù.

La scena della Natività è impreziosita dall'iscrizione latina "Gloria in Excelsis Deo" ("Gloria a Dio nell'alto dei cieli"), posta sul muro della città e che prosegue attorno alla mangiatoia con le parole "et in terra pax hominibus bonae voluntatis" ("e pace in terra agli uomini di buona volontà"). Su entrambi i lati, l'iscrizione riprende una citazione da un inno di lode: "Ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo". La scena è ambientata in una struttura in stile gotico, che la collega all'interno gotico della Cattedrale. Ciò ricorda ai visitatori che ogni generazione deve decidere se accettare Gesù come proprio Salvatore. La vista della Cattedrale di San Martino nel paesaggio urbano evidenzia la Chiesa come un luogo speciale per incontrare Dio. Possa la nascita di Cristo non essere solo un ricordo di un evento passato, ma qualcosa di vivo nei nostri cuori oggi. Lasciamo che il Signore porti all'umanità umiltà, innocenza e nuova speranza.

Il Nuovo Presepe prepara anche per l'Anno Giubilare 2025, che sarà solennemente inaugurato nella Cattedrale di San Martino in occasione della festa della Sacra Famiglia, il 29 dicembre.

Autore e creatore: Branislav Moskáľ, scultore

Lavorazione del legno: Emil Jankovič, artigiano

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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